DON ANTONIO

mercoledì 13 luglio 2011

DOMENICA DELLA SACRA FAMIGLIA

Questa possiamo dire è la domenica della riflessione, della verifica. E’ l’uomo saggio che riflette, è l’uomo saggio che non permette di “essere vissuto”, ma che vuole  vivere e interrogarsi. Oggi si celebra la Giornata della Famiglia Cristiana e le letture ci aiutano a riflettere proprio sulla Santa Famiglia, sulla santita’ della famiglia e sulla sua istituzione divina.

La crisi religiosa, la crisi dei valori e degli ideali, la crisi di fede del nostro tempo si sta ripercuotendo in primo luogo proprio sulla famiglia è proprio all’interno delle famiglie che si evidenzia il declino della religiosità, di quella che ha animato intere generazioni di famiglie cristiane che si richiamavano a valori e verità che ora  si sono infranti contro l’onda devastatrice del  materialismo, del nuovo paganesimo, della nuova  cultura  dove il valore assoluto è costituito dalla “libertà e dall ‘individualismo”. E ancora la famiglia è il luogo dove maggiormente si evidenzia il conflitto generazionale, tra mentalita’ non solo diverse ma spesso opposte.

A monte ci sta la grande questione del nostro tempo e cioè “l’incomunicabilità”: non ci si capisce più, non si riesce a dialogare e spesso, mancando il termine di confronto, mancando ideali e metri comuni di confronto si preferisce il silenzio, si accettano relazioni  solo superficiali ed episodiche,  e questo sia nelle relazioni marito-moglie, sia nelle relazioni coniugi e figli.
Ma esiste ancora nelle nostre Parrocchie la Famiglia Cristiana? Esiste la famiglia che sul modello della Santa Famiglia è unita nel porre Dio al centro e al di sopra di tutto e di tutti, una famiglia unita nella stessa fede e nella stessa fede è sempre e  per tutti i familiari “il luogo” della serenità, della pace, della concordia, del perdono reciproco?

Nella prima lettura Anna e suo marito, dopo la nascita di Samuele, come prima cosa si recano al Tempio per lodare e ringraziare il Signore.  La loro unione è stata benedetta dal Signore e il figlio è un dono di Dio.  I genitori di fede sanno che non è un loro merito la nascita di un figlio, sanno che il figlio non appartiene a loro, sanno che non possono disporre della vita del figlio. Hanno il dovere di educarlo nella fede ed anche nella libertà delle sue scelte.
Oggi l’educazione umana e cristiana dei figli deve compiersi nell’ascolto, nella rispetto reciproco e nella bontà come afferma l’apostolo Paolo: “Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto, ciò è gradito al Signore,
voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino”.Il quarto comandamento non parla di obbedienza dei figli nei confronti dei genitori ma di onorare, in ebraico è “dar gloria” ai propri genitori non con atteggiamenti di passiva obbedienza ma con  desiderio di dialogo compiuto nella’amore e nella reciproca comprensione. Nello stesso il tempo è gravissimo il dovere dei genitori di non esasperare i figli, esasperazione che può portare a non essere sinceri, a non dialogare ed anche alla ribellione.

Sono questi ,oggi i rapporti che ci sono nelle nostre famiglie tra figli e genitori, sono rapporti vissuti nell’amore e nel reciproco rispetto e nella libertà delle coscienze?
Il Santo Padre ho orientato la nuova evangelizzazione proprio per le famiglie sull’esempio della Famiglia di Nazareth: famiglia modello, nella qual Gesù trascorre quasi tutta la sua vita, 30 anni su 33 nel silenzio, nel lavoro e nell’amore filiale al Padre Celeste, del quale deve sempre occuparsi- è il vangelo di oggi, e a Giuseppe e a Maria che serbava tutto nel suo cuore di mamma.

Questo è anche l’insegnamento della Chiesa attuale che così si esprime nel  nuovo catechismo agli adulti:
“Il rispetto per i genitori (pietà filiale) è fatto di riconoscenza verso coloro che, con il dono della vita, il loro amore e il loro lavoro, hanno messo al mondo i loro figli e hanno loro permesso di crescere in età, in sapienza e in grazia. «Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?» ( Sir 7,27-28 )”.

Ugualmente importanti i doveri dei genitori, che vogliamo sottolineare in questa giornata della famiglia
con le stesse parole della Chiesa:
“I genitori sono i primi responsabili dell'educazione dei loro figli. Testimoniano tale responsabilità innanzitutto con la creazione di una famiglia, in cui la tenerezza, il perdono, il rispetto, la fedeltà e il servizio disinteressato rappresentano la norma. Il focolare domestico è un luogo particolarmente adatto per educare alle virtù. Questa educazione richiede che si impari l'abnegazione, un retto modo di giudicare, la padronanza di sé, condizioni di ogni vera libertà”.

“I genitori insegneranno ai figli a subordinare «le dimensioni materiali e istintive a quelle interiori e spirituali» [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 36]”. I genitori hanno anche la grave responsabilità di dare ai loro figli buoni esempi, riconoscendo con franchezza davanti ai figli le proprie mancanze, saranno meglio in grado di guidarli e di correggerli.

Per questo cari genitori cristiani, da questo momento, della nascita di Gesù a Betlemme,non possiamo più prescindere da Lui sia che crediamo sia che non crediamo. Cristo è., e resta “il  centro della storia dell’uomo”.
Lui è L’Emmanule, il Dio con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo, è quella Parola che fra poco si farà nostro Cibo.
In conclusione  questo Natale di Gesù deve provocare  in noi,nella nostra vita,nella vita delle nostre famiglie, qualcosa di più di un semplice proposito, in questo Natale abbiamo capito che Dio è Amore e che nell’amore e solo nell’amore si costruisce e si nutre la famiglia.

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