DON ANTONIO

domenica 10 luglio 2011

FESTA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE 1996

Oggi la solennità di Maria Mmacolata Concezione è per noi cristiani un richiamo ai valori positivi, un richiamo alla purezza battesimale, alla riconciliazione dopo il peccato. Di fronte a quanti con pessimismo pensano ad un mondo  abbandonato a se stesso e con paura temono una imminente catstrofe; di fronte a quelli che guardano alla storia dell’uomo sulla terra come ad una fatalità, come ad un susseguirsi di avvenimenti e fatti senza “un significato e senza una meta”, senza “un principio e neppure una fine”, e non  intravedono il disegno di Dio nel divenire della storia e del mondo... a  queste persone la solennità dell’Immacolata Conncezione proclama in modo inconfutabile il positivo destino  dell’uomo: venuto dfa Dio Creatore e salvato e redento per i meriti di Cristo.

Le tre letture sono un annuncio fondamentale per la nostra fede e per la nostra speranza.Nella prima lettura della Genesi si preannuncia la liberazione dal peccato e dal male per  opera di Dio, atrtraverso la collaboraione di una Donna che darà alla luce il Salvatore.
In questa lettura troviamo la ripsota  A TANTI NOSTRI DUBBBI  E INTERROGATIVI , a    tante contraddizioni e domande: chi  schiaccia la testa al serpente, al maligno,; chi sconfigge le tenebre della morte e del peccato è
il figlio della Donna, è Gesù, è Gesù Crocifisso e Risorto che assicura anche anoi la vittoria sul male e sulla morte e il riorno al Paradiso, ad una Vita  con Lui per sempre.

Nel vangelo abbiamo sentito il racconto dell’Annunciazione: in M;aria si compiono tutte le profezie, tutte le promesse ,tutte le attese dell’ A.T., tutte le aspettative di ogni uomo di ogni tempo. Maria è la Creatura e Opera voluta da Dio per il bene di quell’umanità che era precipitata nel peccato, cacciata dal paradiso e destinata alla solitudine e all’infelicità e alla morte. Maria, con la fede e la semplicità proprie dei poveri di Dio, accetta, accoglie il mistero: “sono la serva del Signore” e si abbandona alla volontà di Dio.

La liturgia di oggi risponde ad alcune domande inquietanti e sempre assillanti per l’uomo: perché mai l’uomo è capace di atti  coraggiosi di bonta: pensiamo ai martiri, ad opere di carità: Santa Teresa. Un uomo capace di farsi santo nonostante  la fragilità e la deboleza del suo essere, un uomo,un uomo in grado di nutrire  grandi propositi di bene, di fratellanza, di solidarietà e al tempo stesso anche capace di scatenare odio, violenza, guerre, massacri, campi di sterminio , genocidi di intere popolazioni. I fatti dei nostri giorni: da una parte volonatri che danno la vita per  salvare  alcune persone nello Zaire, in Africa e dall’altra fatti terrificanti di omicidi premeditati, di violenze che fanno rabbrividire;da una parte volontari che si prestano a creare oasi e case di accoglienza per  emarginati e dall’altra persone pronte a vendere la vita di bambini e familiari.
Chi è quest’uomo che cammina frettolosamente e paurosamente verso la morte, un uomo  che toglie la vita al prossimo. Come si spiega questa realtà ambivalente dell’uomo?
Una risposta ci viene dalle prime pagine della Bibbia, dal racconto della Genesi che abbiamo ascoltato nella prima lettura: l’uomo fin dalle sue origini è caduto nelle maglie del peccato, adescato da un angelo caduto, accecato da una stella spenta, tentato e imbrogliato dal maligno, è stato imbrigliato nella triste e tremenda realtà del male: un male radicale, cioè una rottura radiicale da Dio e così, allontanato da Dio Sommo bene, Eterna e unica Felicità, fonte della Vita, si é ritrovato fuori del paradiso  terrestre, nudo e privo della amicizia con Dio, è precipitato nell’abisso del dolore, dell’egoismo, dell’inquitudine, della morte,
rinchiuso e prigioniero di una totale infelicità, senza vie di uscita e senza possibilità e speranza di una liberazione.

Ma ecco l’annuncio, la buoina notizia- il protovangelo- così si chiama questo brano della Genesi-: il serpente, il tentatore, il maligno è stato posto sotto i piedi di Cristo; la realtà del male:infelicità,morte non ha più il dominio assoluto, l’ultima parola non spetta più a satana ma a Cristo: nonostante che Satana cerchi di insidiare ancora il calcagno di Cristo, della Chiesa, di ogni cristiano.

Oggi la parola di Dio ci dice che Maria è stata preservata dal peccato come certezza e speranza per tutti noi che il Bene è più forte del male e in Cristo Risorto e glorioso avrà suo compimento e ricapitolazione tutta la storia.La festa dell’Immacolata ci dà anche indicazioni molto concrete di vita: innazitutto come dice anche il Papa: Maria ci insegna la strada che conduce alla vittoria sul male e alla felicità, è la strada della fedeltà e dell’obbedienza alla vove e alla vontà di Dio, è la strada del raccoglimento e della spitualòità, la stradda dei volri e degli ideali dove Dio è al centro di Tutto, dove Dio è amato sopra tutto e tutti, la strada ancora della vita interiore e della preghiera semplice e fatta con il cuore, la strada della purezza dell’anima e anche la purezza del corpo destinato all’immortalità con Dio.

Questa festa mariana all’inizio dell’Avvento ci sprona a prepararci spiritualmente al Natale, come dice  ancora il papa in una preghiera all’Immacolata: “o Maria chiediamo ala tuo esempio e alla tua intercessione la speranza. Speranza nostra salve. Anche di spernza abbiamo bisogno e quanto!
Tu Maria risplendi ora innanzi al poolo di Dio quale segno di certa e sicura speranza e di consolazione, o Maria, madre nostra e della Chiesa”.

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