DON ANTONIO

martedì 5 luglio 2011

IOCREDO NELLA VITA ETERNA

LA VITA ETERNA
La morte è di casa nell’esistenza quotidiana. Bussa continuamente alla porta della vita.
Dobbiamo tutti fare i conti con essa e con i suoi segni inquietanti. Oggi forse essa è presente ancora più abbondantemente di un tempo nella nostra vita, grazie alle comunicazioni e ai mezzi di informazione del villaggio globale. L’abbiamo però ridotta a spettacolo o a fatto privato, cercando di interpretarla perfino come segno di una debolezza che, presto o tardi, ci auguriamo di riuscire a eliminare o almeno ridurre.
Soprattutto abbiamo esorcizzato il suo pensiero. Della morte non si deve parlare. Chi lo fa, rompe una convenzione. Quasi ci convinciamo che parlare della morte porti male: meglio tacere, lasciar perdere o, al massimo, prenderne le distanze. Le informazioni relative a fatti di morte vanno dosate con notizie leggere e poco impegnative.
L’esperienza cristiana più autentica, però, ci chiede di essere attenti alla morte, per essere signori della nostra vita, secondo l’orizzonte globale che la fede ci offre. Solo dalla parte della morte possiamo, infatti, comprendere la nostra vita: quella che costruiamo a fatica nell’oggi e quella che si spalanca sulla nostra esistenza, come dono imprevedibile di un amore che vince anche la morte e ci immerge in una pienezza di vita al di là della vita.


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