DON ANTONIO

giovedì 14 luglio 2011

OMELIA 05/02/1996

Oggi le letture sono  la spiegazione vitale e concreata del Regno di Dio perchè questo regno è già presente in mezzo a noi.
Il pane viene moltiplicato per sfamare una moltitudine di persone della quali Gesù ha compassione , questo pane è l’immagine dell’amore di Dio “Provvidenza”, è l’immagine di quell’amore che è il Vero Cibo per costruire una  nuova umanità quella che Gesù ci indica nel Vangelo. Un pane che viene spezzato e condiviso nella carità, nella fraternità e che deve aprire al dialogo, che deve aprire mani e cuore ai fratelli, che deve spingere al servizio del prossimo.
Quante volte abbiamo ascoltato questo vangelo della moltiplicazione dei pani, una parola di Dio che ci esorta alla fiducia in Dio Padre, che è Provvidenza per tutti i suoi figli , che ci esorta a confidare nella bontà, nella potenza e nella compassione del Signore, e nello stesso tempo ci richiama al dovere della condivisione..
Gesù moltiplica i pani, li spezza e invita a condividerli :spezzò i pani, li diede ai discepoli e i discepoli li
dustrubuirono ala folla. Gesù invita i discepoli a donare. “Gratuitamente avete ricevuto,gratuitamente date”.

Anche S.Paolo nella II lettura invita i Cristiani di Corinto alla generosità, alla condivisione, segni concreti di donazione : tenete a mente “chi semina scarsamente,scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Dio ama chi dona con gioia”.
Queste letture ci aiutano a riflettere su tre punti in particolare :
1.il cibo che alimenta  davvero l’esistenza umana si chiama Amore,superamento dell’egoismo : cosa sono  2     pani e  5 pesci ?
2.il  miracolo della moltiplicazione ci richiama al miracolo dell’Eucaristia.
3.Chi è per noi questo cibo che ci alimenta nel deserto  e nei sentieri anche difficili della vita ?

Nella lettera di S.Paolo il messaggio che l’apostolo ci propone è in relazione con il miracolo del vangelo :l’Amore è il vero nutrimento dell’esistenza, un Amore che è vero Cibo e che può sfamare la fame e e la sete di” infinito” dell’uomo. “Fratelli -grida S.Paolo - che ci separerà dall’amore di Cristo ?         Forse la tribolazione, forse l’angoscia,forse la persecuzione, la fame, la  nudità,il pericolo, la spada ?”
E S.Paolo da anche la risposta :”nulla potrà mai separarci dall’amore di Cristo”.
Questo miracolo ci richiama da vicino l’Eucaristia. L’Eucaristia è l’alimento per i cristiani, è il vero cibo per la nostra anima, nutrimento che gratuitamente il Signore ci ha donato per la nostra vita terrena,caparra di immortalità. Medicina per i momenti difficili  dello spirito e viatico cioè compagno di viaggio verso la Vita Eterna.
L’Eucaristia è il Cibo della condivisione,della fraternità, della famiglia ,anche chi ne riceve una piccola parte riceve il Signore nella totalità.  Riflettiamo sul fatto che tutti noi cristiani ci nutriamo dello stesso cibo, di Gesù e quindi formiamo un corpo inscindibile , perché in noi tutti vive e opera  lo stesso Gesù.
Tante le implicazioni concrete di questa parola : un appello alla fraternità, all’amore reciproco, al rifiuto di ogni forma di egoismo che ci porta a dire : “Signore ho il pane , ho solo il sufficiente, ho solo quello che basta per me, sono pani che non posso spartire o condividere perché mi servono anche per domani...

Soffermiamoci sull’ultimo punto ; qual’ è il cibo che ci sazia veramente? Mi richiamo alla prima lettura del profeta Isaia. Isaia scrive a un popo deportato in Babilonia che conobbe tutti gli stenti : dalla fame alla alla prigionia, e annuncia un tempo di abbondanza e  di gratuità per tutti :”o voi tutti assetati venite all’acqua...”
Si capisce che il profeta non parla di cose materiali  ma del rinnovo dell’alleanza: “Stabilirò per voi una alleanza eterna, i favori assicurati a Davide”.
Il profeta ci mette in guardia contro la tentazione di pensare che il pane materiale sia sufficiente per saziare la fame dell’uomo. Perché “spendere denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia”.
E’ una tentazione facile e attuale. E’ la tentazione di Satana a Gesù : fa che questi sassi diventino pane.
E Gesù che conosce  meglio di noi la natura umana e la nostra sensibilità e i nostri istinti dice : “non di solo
pane vive l’uomo”.  In un periodo ormai  speriamo passato, andava di moda un cristianesimo sociale, che riteneva che tutti i problemi dell’uomo e dell’umanità fossero riconducibili al pane materiale, e risolti questi problemi l’uomo avrebbe avuto un benessere da paradiso terrestre. E allora la folle corsa al benessere materiale e la condanna blasfema per un Dio che ha fatto un mondo così male e non  moltiplica più i pani come allora in Palestina.
L’uomo che negli anni e decenni scorsi così ragionava e nella sua fantasia aveva progettato per il futuro una epoca di felicità sulla terra,un tempo di pace per tutti,che aveva riposto tutta la sua fede e la sua speranza nelle cose sensibili e materiali, si è ritrovato oggi nella insoddisfazione più profonda,  nella noia, in un diffuso malessere, in una crisi radicale dell’esistenza e non riesce più a risolvere gli enigmi più profondi e connaturali all’essere umano :”il perché del dolore,  della sofferenza,della vita”. E’ l’uomo precipitato nel baratro dell’illusione, affascinato ed accecato dai  miraggi che le cose materiali sembrano apportare e poi lasciano solo il vuoto, l’amarezza e anche la disperazione.

“Perché spendete denaro perciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia”. <perché spendere la vita immersi e imprigionati dalle cose,perché spendere e passare il tempo cercando il pane che dovrebbe sfamare la fame di infinita felicità del cuore dell’uomo in realtà cose,beni e persone che né possono né potranno mai soddisfare appieno la sete di infinito del cuore dell’uomo ?
La solita domanda che ci facciamo : dove e i chi abbiamo riposto la nostra felicità ?



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