DON ANTONIO

giovedì 14 luglio 2011

OMELIA 05/02/1996

Il messaggio di questa DOMENICA riguarda la missionarietà della Chiesa, infatti il messaggio non è solo un invito a pregare perché il Signore mandi operai nella sua messe, ma  anche una meditazione su tutto il popolo di Dio di Dio, popolo che ha nel Battesimo e poi nella Cresima ha una investitura profetica, regale e sacerdotale, richiamando le parole dell’antico Testamento che abbiamo ascoltato nella prima lettura :”voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Santi perché “io il Signore vostro Dio sono santo”,  siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. Sacerdoti perché sono finiti i tempi della mediazione, ora voi adorerete il Padre né sul monte Garizim, nè a Gerusalemme , ma in Spirito  e Verità, perché il Padre cerca tali adoratori. Sacerdoti in forza  del Battesimo ricevuto e dell’unzione sacra,  quale consacrazione a Dio per l’eternità.
Un popolo di santi , di profeti e di sacerdoti è un popolo missionario e nel  suo interno possono nascere vocazioni speciali,  anche di vita consacrata, di vita dedicata completamente d Cristo e al Vangelo.
Innanzitutto la prima lettura ci invita all’ascolto della Parola di Dio. Purtroppo ci sarebbe da fare una catechesi popolare proprio sulla Parola di  Dio e la fede. La fede si presuppone per capire la parola di Dio, per ascoltarla con frutto e dall’altra parte la Parola di Dio è quel piccolo seme che gettato nel cuore, lentamente fa nascere la fede  e poi la sostiene. E che dire di quei cristiani che non percepiscono alcuna differenza tra una parola qualsiasi e una parola che viene proclamata nelle Sacre Scritture e alla quale rispondiamo : “Rendiamo grazie a Dio”, per il dono della sua Parola.

Si comprende allora anche la noia di tanti fedeli nell’ascoltare letture o nel recitare i salmi , non si vede un nesso tra la Parola e la vita, non si percepisce la Parola di Dio come una parola rivolta a ciascuno di noi personalmente, una parola che va oltre il tempo nel suo significato e nel suo insegnamento “i cieli e la terra passeranno , ma le mie parole non passeranno”  dice Gesù. Allora si comprende perchè la Chiesa desideri che ogni celebrazione inizi proprio con la lettura dalle Sacre Scritture. Dice S.Ambrogio : “ignoranza delle Scritture è ignoranza stessa di Cristo” . Questa parola ,abbiamo sentito nella prima lettura dall’Esodo, deve essere ascoltata  e custodita,come Maria che conservava le Parole.
In questo contesto si spiegano anche le parole successive :” il popolo di Dio è una speciale proprietà del Signore,è un regno di sacerdoti e una nazione santa”, a patto però di  ascoltare la Parola e custodire l’Alleanza, il Patto.

Fatta questa premessa la seconda lettura tratta dalla lettera di s.Paolo ai Romani ci spiega l’infinito amore di Cristo Crocifisso e Risorto per tutti noi. Si tratta di un amore sconosciuto all’uomo , un amore di donazione fino al dono della stessa vita. Su questo abbiamo meditato venerdì scorso nella solennita’ del Sacratissimo Cuore di Gesù. Dice l’apostolo Paolo : Dio ha dimostrato e dimostra il suo amore verso di noi perché “mentre eravamo ancora peccatori e quindi  nemici di Dio,Cristo è morto per noi”. Il Cuore di Gesù trafitto dalla spada e dal cui costato escono anche le ultime gocce di sangue  e acqua rappresenta l’infinito amore di Dio per l’uomo, un amore senza i confini del  “buono o  del cattivo”, perché Lui è morto per amore di tutti gli uomini.

E’ lo stesso amore o compassione che sente Gesù, Buon Pastore, per le sue pecore stanche e sfinite.
Come ci tocca da vicino questa parola del Vangelo :queste pecore stanche e sfinite, come pecore senza pastore, è un immagine che riflette la nostra , attuale situazione spirituale. Oggi ci sono uomini sfiniti e delusi, oggi ci sono persone che in seguito a vicende personali, a crisi di vario genere : economiche ,coniugali, che colpite da malattie incurabili sono precipitate nella disperazione, si  tratta di persone che non trovando consolazione e conforto nella fede, e talvolta neppure negli amici , stanno percorrendo la strada dell’autodistruzione. Ma non pensiamo che si tratti solo di persone atee o senza Dio, anzi, talvolta si tratta di persone che per anni hanno vissuto nella fede e nella pratica religiosa, che forse hanno anche cercato di essere fedeli al Vangelo, e di compiere atti di amore, ma poi con il passare del tempo, deluse e turbate dall’andamento della  storia, con crisi interiori e fallimenti, ora si ritrovano come -dice il vangelo-pecore stanche e sfinite o peggio, non trovano il pastore, non trovano più la guida spirituale, non trovano più il missionario o il catechista che annuncia la buona notizia dell’amore vero. Dell’amore

Tra queste persone riconosciamo anche molti giovani ormai delusi di ogni ricerca, in perenne crisi di fede, senza entusiasmo e senza ideali, che abbandonano speranze e progetti, che sono caduti nell’apatia, nell’indifferenza, per cui il loro andare o il loro esistere è incerto, stentato, vacillante. Anche loro, senza volerlo e senza dirlo, sono però alla ricerca del Buon Pastore, sono alla ricerca della Verità.
Gesù nel vangelo di oggi ci indica anche le cause di tale situazione e ci propone anche la soluzione.
Sono necessari pastori, operai perché la messe è molta, sono necessari annunciatori del Vangelo, sono necessari discepoli che abbiano il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e di infermità.  E poi Gesù è ancora più preciso :”guarite gli infermi , risuscitate i morti,cacciate i demoni”.
Per questo sono indispensabili   discepoli, operai del vangelo : per  donare luce a chi è cieco, per ridare forza a chi è caduto sotto le prove della vita, per dare vita a chi è spiritualmente morto, per guarire dalla lebbra del peccato, per cacciare l’opera del maligno. Perché questo avvenga è necessario :
pregare il Signore della messe che mandi Lui i discepoli giusti e santi e poi è necessario che questi annunciatori e missionari compiano la loro missione nella totale generosità :”gratuitamente avete ricevuto,gratuitamente date”.

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