DON ANTONIO

venerdì 15 luglio 2011

OMELIA 28/06/1996

Nella  Messa di oggi nel brano del Vangelo c’è una breve presentazione che presenta  il messaggio della Parola di oggi : chi si affida solo alla ragione non può comprendere il mistero di Cristo, mentre il mistero è rivelato ai semplici. E’ doloroso ma si deve ammettere :mai come oggi si stanno compiendo le parole del profeta  Isaia che dice al cap.6 : “Ascolterete pure ma senza comprendere, osserverete  pure, ma senza conoscere, perché rendo insensibile il cuore di questo popolo,e acceco i suoi occhi perché  non veda con gli occhi né oda con gli orecchi, né comprenda con il cuore” Questo è il cuore dell’uomo superbo, perché il messaggio di questa domenica riguarda proprio la virtù  dell’umiltà :”venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi”.
Gesù ha voluto rivelare i grandi misteri della fede ai piccoli ,agli umili, ai semplici,ai puri, agli ultimi : “Ti benedico o Padre, Signore del cielo  e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Il superbo ascolta le letture nella Santa Messa, magari è anche uno che le proclama in Chiesa, ma non le comprende nel loro profondo significato spirituale,  il superbo non è mai alla ricerca di Dio perché pensa di averlo già trovato una volta per tutte e se mai, per i fatti incombenti della vita, lo dovesse anche cercare, Lo cercherà sempre la’ dove mai si trova.
La storia della salvezza è la storia della rivelazione di Dio che ama ,sceglie e predilige gli ultimi, i poveri, gli umili. Gesù sceglie come suoi inviati gli apostoli, pescatori, gente umile, pescatori. Avrebbe potuto scegliere come discepoli gli appartenenti a qualche  famiglia reale, o tra gli aristocratici sadducei o tra i perfetti conoscitori della legge come i farisei ; invece sceglie come Madre, una donna umile del popolo: “il Signore ha guardato all’umiltà della sua serva”. E’ una verità che traspare spesso dalle Sacre Scritture, direi quasi in ogni pagina : “Dio si rivela agli umili e resiste ai superbi”; gli umili sono innalzati e i superbi e i potenti sono deposti dal troni della loro gloria,
Se non diventerete piccoli come questi bambini- Gesù dice questa parola mentre sta abbracciando dei bambini-voi non entrarete nel regno dei Cieli. Quante volte ci sentiamo autosufficienti, e illudendoci ci crediamo i costruttori della nostra storia, illudendoci ci sentiamo protagonisti e padroni della nostra esistenza. Quante volte ci sentiamo così potenti, così sicuri di noi stessi, così forti di ciò che siamo e possediamo e allora stoltamente facciamo il ragionamento  di quell’uomo di cui parla il Vangelo, che dice : “ora anima mia riposati, divertiti”,ora posso ingrandire i miei granai, posso vivere di rendita,posso godere tanti anni  in mezzo alle mie tante ricchezze..ma la fine la conoscete: una fine non dissimile da quella del ricco Epulone.
“Se il Signore non costruisce la casa invano si affaticano i costruttori, se il Signore non veglia sulla città
invano veglia il custode”. Questo è il messaggio della Liturgia di oggi : “Dio è Amore”e il suo amore è un amore di predilezione per gli ultimi, per i poveri, per i semplici, per gli umili, per gli afflitti e i perseguitati.  La prima lettura tratta dal profeta  Zaccaria ci ha parlato del Messia Re. Gli ebrei attendevano e attendono un Messia dai connotati regali. Il profeta Zaccaria parla di un Messia re che cavalca un asino. Il profeta parla di un re della discendenza di David che non si appoggera’ sui mezzi umani, che non fara’ conto del vigore di un cavallo, che non confidera’nei potenti e nella potenza umana perché sa che l’uomo è come il fiore del campo che al mattino fiorisce e alla sera dissecca, si affida unicamente al Padre. La caratteristica del re messianico è l’umiltà.
E l’immagine del Re Umile la troviamo sulla croce : il Figlio di Dio che nella più grande umiltà dice :

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