DON ANTONIO

sabato 9 luglio 2011

Omelia del 1 gennaio 1997

OMELIA DEL 1 GENNAIO 1997

Oggi festa solenne e festa importante per la Chiesa e gli uomini di buona volontà: oggi è la più grande festa dedicata alla Madonna, perché Maria è venerata nel suo attributo fondamentale :quale vera Madre di Dio, Maria ,donna  umile e povera del popolo d’Israele, donna creatura come tutti noi creature di Dio, scelta dall’Onnipotente per essere la sua vera Madre. Se meditiamo per un poco su questa verità, rimaniamo  sconcertati e  meravigliati: Dio che per farsi uomo  non disdegna di nascere da una donna, da Lui predestinata ,scelta e amata.
Oggi è una festa importante anche perché con questa festa della Madonna inizia il nuovo anno, è bello e conveniente  incominciare  il nuovo anno sotto la protezione della Beata Vergine Maria ,Madre di Dio , con la preghiera a Colei che è Madre di Dio e madre nostra, rifugio per noi peccatori e per tutti  madre di misericordia.

All’inizio di ogni anno si fanno previsioni e profezie, si  cercano di consultare astri,maghi e stregoni,ma noi  cristiani non ne abbiamo il bisogno o la necessità perché iniziamo l’anno con la festa di Maria Madre di Dio e Regina della Pace, e con il vangelo che racconta l’imposizione del nome al bambino” Gesù”, che significa: Salvatore: un nome che ne rivela la missione e l’opera.
Non solo, ma ogni anno ascoltiamo come prima lettura la BENEDIZIONE SACRDOTALE in Israele:
Il Signore ti benedica, il Signore ti protegga,il Signore  faccia brillare il suo volto su di te, ti sia propizio e ti conceda pace”
Questa invocazione, questa benedizione, secondo il linguaggio semitico,non indica un desiderio, ma esprime la realtà che Dio è realmente presente in mezzo al popolo con occhi di benevolenza e di protezione , si tratta di una benedizione potente ed efficace, che si realizza per le parole del sacerdote che la pronuncia e per la fede di chi l'ascolta.

Il terzo motivo di riflessione riguarda la giornata mondiale per la pace.
IL tema della giornata di quest’anno è: “dalla giustizia di ciascuno la pace per tutti”
Il primo giorno di ogni anno viene dedicato alla pace, alla meditazione sul tema della pace e alla preghiera per la pace nel mondo. Ogni anno di più ci accorgiamo che abbiamo bisogno della pace-
E’ ormai luogo comune parlare di guerre, di guerriglie, di sollevamenti di popoli per ragioni etniche o territoriali,il mondo è ovunque segnato da numerosi focolai di guerra, da gravissime tensioni e  con una tecnologia del mercato delle armi di morte sempre più avanzata e spregiudicata. L’unica religione, l’unica filosofia, l’unica politica che innesca le guerre e le fomenta è il “dio denaro”, in suo nome si uccidono bambini e interi popoli, in suo onore si compiono genocidi e massacri di popoli poveri  e indifesi.
Come non ricordare gli eccidi, la tortura anche in paesi chiamati civili,la violenza e la crudeltà come sistemi di potere e di terrore, fino alle violenze, agli omicidi per questioni familiari, per questioni di terra e spartizioni.
E non possiamo non fare un accenno alla pace dei cuori , oggi così spesso inquieti e scontenti, troppo spesso attaccati alle cose materiali e troppo spesso infelici. Non possiamo fare un accenno alla pace nelle nostre famiglie troppo spesso turbate da rivalità e da conflitti, troppo spesso ormai incapaci di essere luogo  di serenità e di amore e  forse  sull’orlo della disintegrazione del disfacimento.
           
Quante volte sento ripetere la frase:”io dimentico ma non perdono”, oppure “perdono ma non dimentico”, La pace del mondo nasce dalla pace del mio cuore, del nostro cuore riconciliato con Dio e il prossimo.
La pace nasce da un cuore nuovo, capace di perdonare proprio quando umanamente è assurdo.
La pace non nasce dalle PAROLE  ma dai fatti, lavorare per la pace significa incominciare  da se stessi  e cercare il perdono, un segno di pace con mi è accanto, nemico e amico, vicino o lontano.

Pretendiamo la pace, ma è sempre  l’altro che deve fare pace con me. Talvolta diamo la pace come un valore scontato.
Ma la pace vera, la pace duratura nasce dalla giustizia. Dove c’ ingiustizia e  falsità, quando si pretende di risolvere i conflitti con l’ingiustizia e la vendetta, la pace non si costruisce.
Che dire quando la pace si rompe per  una semplice parola di più o mal riferita, quando si arriva ad uccidere per un motorino o a non salutarsi più con i vicini di casa per una questione di un passaggio  o di qualche centimetro di terra, quando un’ offesa viene ripagata  con dispetti e villanie  che perdurano nel tempo.
E possibile la pace vera e la pace giusta nei nostri giorni quando si respira l’aria del sospetto reciproco, quando vale la legge del più forte, quando in nome della dignità e dell’orgoglio non si accettano ne scuse ne riconciliazione?

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