DON ANTONIO

venerdì 8 luglio 2011

Omelia del 18 giugno 1989

OMELIA IN OCCASIONE DELLA FESTA PATRONALE DI STONER 1998

Oggi festa patronale, vuol dire che la parrocchia di Stoner è stata messa , quando è stata fondata nel 1929, sotto la protezione non di un santo o della B.Vergine ma del Cuore stesso di Gesù e il Cuore di Gesù trafitto dalla lancia è immagine dell’amore infinito di Dio, un amore che sorpassa ogni immaginazione umana.

Il messaggio sul quale dobbiamo meditare, e che è un punto fondamentale della nostra fede e della nostra redenzione, riguarda la realtà della croce, del dolore , della sofferenza, del male, realtà con la quale l’uomo, ogni uomo prima o poi deve misurarsi. Proprio qui, davanti alla croce sulla quale è appeso i Figlio di Dio, proprio oggi davanti all’immagine del S.Cuore e poco importa come è stata restaurata ma è il richiamo che conta, proprio davanti alle parole sconcertanti di un uomo innocente che si   dichiara Dio e che grida a quel Dio al quale sempre si è affidato e del quale sempre ha voluto fare la volontà: perche , perché ora , perché proprio ora mi hai abbandonato?

Se In Gesù Crocifisso è stata coinvolta la divinità e l’umanità creata a immagine e  a somiglianza della divinita,  nel Cuore  aperto di Gesù dal quale escono poche gocce di sangue e di acqua, la divinità manifesta , esprime, testimonia tutto il suo amore per l'’uomo, ma non l’uomo qualsiasi, ma per il nemico , per i crocifissori, Dio ci rivela fino a che punto Lui ama l’uomo, d’altra parte dal Cuore di Gesù l’umanità, ogni uomo dovrebbe comprendere qual è lo stile,  e come si esprime l’amore cristiano: amatevi come io….

In questo giorno di adorazione della santa croce noi comprendiamo la gravità del non amore, del cattivo uso della libertà cioè del peccato che è l’antitesi dell’amore e della libertà vera ed è per questo che conduce l’uomo all’infelicità, comprendiamo che il peccato non è semplicemente violazione di una legge, ma è rifiuto dell’amore e allora le relazioni con il prossimo che si riducono a formalità, ad apparenze, all’egoismo e alla ricerca del proprio interesse e del proprio tornaconto.
Non  pensiamo agli ebrei come colpevoli della morte di Gesù di Nazareth, neppure ci sfiori il pensiero che gli uccisori di Gesù siano stati i sommi sacerdoti Anna i Caifa o il re erode o Ponzio Pilato.
I veri crocifissori del Cristo sono coloro che  di fronte alla scelta dell’amore che è vita e conduce alla vita e dell’odio che porta alla morte, hanno preferito Barabba, hanno preferito la non libertà, la non verità, il non amore iniziare dal peccato dei primi uomini e di Caino fino all’ultimo peccato che si compirà sulla faccia della terra.

Nel nostro tempo si sta perdendo il concetto di peccato come negazione dell’amore, si sta addomesticando la coscienza fino a farci giustificare tutto e la confessione – se ancora rimane qualcosa della confessione è una recita al confessore di fatti che riteniamo  essere sbagliati e chiediamo al prete una penitenza e dopo la recita di qualche avemaria di penitenza ci sentiamo assolti e in pace e magari continuiamo a non tradurre in pratica il principio: Dio è Amore.

La società chiamata forse in ridicolo “società del benessere” ha tentato da una parte di eliminare il peccato dalle coscienze ,insegnando che  peccato è una pura soggettività, che si vive meglio senza tanti comandamenti , che i precetti della Chiesa minano la libertà dell’uomo e dall’altra sta tentando di togliere le croci  non solo dalle aule scolastiche  e giudiziarie,ma da questa terra, cercando di progettare un mondo senza tribolazioni, quasi un paradiso terrestre eliminando ogni situazione di dolore.
E allora quante persone, specialmente le nuove generazioni, sono state affascinate e illuse dalla  logica del male finalmente sconfitto, non più guerre, non più shoah, non più malattie, perchè a tutto avrebbe provveduto l’uomo con la tecnica e i suoi ritrovati psicofisici, quanti si stanno illudendo e pensano di risolvere i drammi di questa povera umanità con rimedi economici e forse sorridono alla profezia cristiana: che solo l’amore, come quello di Gesù, salverà davvero il mondo.

I drammi dell’umanità sono rimasti, anzi, hanno raggiunto limiti che fanno temere per il futuro dell’uomo. Problemi planetari: popoli crocifissi, genocidi, malattie, l’emarginazione e la solitudine , i conflitti generazionali, ma  solo per accenno.
Le domande sono ancora là, e per chi non ha fede in Gesù CROCIFISSO  che muore e risorge nell’amore,sono davvero angoscianti: perché la croce che tanti innocenti devono portare? Perché certe tragedie di dolore e morte che sembrano abbattersi sui buoni e sempre su quelli che sono già provati?
Non ci sono risposte logiche, c’è solo una verità che si accoglie per fede: Gesù accettando per la sua umanità il rifiuto, la sofferenza, la passione e la morte ha voluto dare un senso, un significato alle nostre sofferenze, alla nostra morte.

La risposta è scandalo dice S.Paolo per i romani e per i greci, la risposta è un “oltre” a tutti i progetti umani a tutte le teorie razionalistiche, a ogni tentativo di inculturazione, la risposta è visibile nel Cuore di Gesù Crocifisso e si chiama amore al nemico, perdono a chi ci ha fatto o ci fa del male. Meditiamo questa parola di Giovanni: Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri.
N on come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise? Perché le opere sue erano malvage, mentre quelle di suo fratello erano giuste.
Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia.
Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte.
chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna.
Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.

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