DON ANTONIO

domenica 10 luglio 2011

OMELIA PER LA FESTA DEI SANTI E DEI DEFUNTI 1986

Oggi è la  solennità di tutti i Santi e noi ricordiamo quanti sono già in Paradiso, come nostri intercessori e modelli di vita. La parola di Dio ci aiuta a pensare e a riflettere sulla vita eterna, ci aiuta, almeno in questo giorno, almeno in questo momento ad  elevare i nostri cuori e a  rivolgerli al Signore e  a tutti coloro, che passando attraverso la grande tribolazione, che hanno portato ogni giorno la loro croce, sono ora vestiti di bianco, sono risorti con il Signore e con Lui e in Lui vivono per l’eternità.

Chi sono questi eletti che accompagnano  il Signore Risorto, che ora sono in Paradiso? Che sono  in quel luogo ,noi diciamo “luogo”  per analogia perché in Cristo sono svaniti il tempo, gli anni e i giorni, in Cristo non esiste “il prima o il dopo”, è scomparso anche lo spazio. Chi sono questi eletti che in Paradiso non soffrono né fame, né arsura né solitudine? Sono i santi, sono i beati? Sono tutti coloro che sono morti in grazia di Dio, sono coloro sono vissuti amando Dio e il prossimo , sono morti  con la pace nel cuore.
Hanno conosciuto sì la debolezza e la fragilità della natura umana, hanno conosciuto anche il peccato e la morte interiore quella che il peccato genera, ma  hanno anche riconosciuto, in umiltà e sincerità i loro peccati e sono morti riconciliati.

Chi sono questi letti che portano la veste bianca del loro battesimo, che hanno hanno nelle mani le palme segno della definitiva vittoria sulla morte e sul maligno,e rendono continuamente  gloria a Dio?
Sono i  quelle persone che su questa terra hanno vissuto secondo la parola del vangelo che è stato letto, sono quelle persone che hanno vissuto nella vera povertà, che è distacco dalle cose, hanno usato delle cose materiali ma hanno preferito servire Dio piuttosto che mammona, hanno rinunciato a tutti quei regni e quei miraggi che il  maligno prometteva  e in cambio ora hanno la beatitudine, cioè la felicità eterna.

Sono quelle persone che, anche se con fatica, anche se talvolta con grandi dubbi e in situazioni drammatiche, hanno visto nella sofferenza il disegno di Dio e hanno accettato il dolore, la prova, hanno vissuto nel’afflizione, nella solitudine ,  nelle disgrazie, forse hanno anche mormorato contro la Provvidenza, ma hanno preferito fare la Volontà di Dio, piuttosto cedere alla ribellione. Nel dolore hanno gridato con fede : “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato”,  e ora Dio li consola e terge ogni lacrima dai loro occhi.

Questi eletti sono quelli che qui sulla terra hanno cercato sempre la giustizia, affamati di giustizia e di  verità, sono quelli che si sono adoperati, si sono impegnati,hanno sempre lavorato per la pace, per mettere pace nel proprio cuore, mettere pace in famiglia e tra le famiglie e mai si sono lasciati suggestionare dalla violenza  e mai, anche innocenti, hanno risposto con odio o rancore.

Questa moltitudine di persone che ora godono la beatitudine del cielo hanno incontrato sulla terra persecuzione, ostilità, incomprensione e anche derisone. Ma se ne andavano contenti di essere stati oltraggiati, derisi, e presi in giro per il nome di Cristo. Sì sono i martiri delle persecuzioni che ci sono state nella storia contro i cristiani, ma anche i martiri, cioè i testimoni de nostri giorni che, vivono la loro fede in silenzio, e che per questa loro fede sono derisi e  tante volte anche oltraggiati.

Il  mondo posto nel maligno, quel mondo immerso nella concupiscenza degli occhi e nella superbia della vita ha altre proposte, altre alternative, altri paradisi da proporre su questa terra: beati, fortunati i ricchi, quelli che non hanno croci, beati i furbi che si fanno strada a spese altrui.. tutti conoscete queste proposte,
ma questo mondo  tutto può assicurarvi, tutto può promettervi ma non una vita dopo la morte, un una vita per questi nostri fratelli defunti che qui ricordiamo e dei quali faremo speciale memoria domani.

Non voglio ricordarvi in questo luogo alcune verità della nostra fede: la  comunione dei santi, la nostra unione con tutti i santi del cielo, la vita eterna, la precarietà della esistenza, la spiritualità dell’uomo che non è solo materia o polvere, il giudizio  finale di Dio per tutti e per ciascuno, a tutte queste verità vi richiama  non solo il luogo del cimitero , ma anche le tombe dei vostri cari defunti.

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