DON ANTONIO

martedì 26 luglio 2011

OMELIA XX TEMPO ORDINARIO

Anche oggi le letture ci richiamano alla virtù della fede ,ci richiamano alla verità della nostra salvezza. Questa è la buona notizia del vangelo : Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini , ha inviato suo Figlio perché nessuno si perda, ma tutti si convertano al vero Dio e possano quindi salvarsi. Ci ricorda l’apostolo :”questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio,nostro Salvatore,il quale vuole che tutti gli uomini siano salvi e arrivino alla conoscenza della verità”. Il messaggio delle letture sul  quale ora rifletteremo riguarda la  fede .
Il profeta Isaia nella prima lettura ci assicura questa verità. Il popolo ebreo in esilio,si trova in mezzo a gente di tante nazioni, in mezzo a popoli pagani e si interroga sulla salvezza dei non ebrei.

Il Signore attraverso la parola del profeta fa conoscere il suo disegno, la sua volontà salvifica :anche i pagani potranno aderire al Signore se accetteranno la Legge, anch’essi potranno far parte del popolo dell’alleanza se accetteranno e obbediranno ai comandi del Signore e Dio gradirà i loro sacrifici,come i sacrifici d’Israele e il tempio di Dio sarà chiamato “casa di preghiera per tutti i popoli”.
Il brano del Vangelo  sottolinea proprio questa verità :Gesù è nato è vissuto e nella resterà sempre un ebreo, ha scelto la Palestina  come luogo per nascere e ha scelto una donna ebrea per Madre. Per quale motivo ? Lo spiega il vangelo :” non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa d’Israele”.
E che sara’ degli altri popoli ?.
Ora comprenderemo il progetto di Dio. Gesù  ha limitato moltissimo il suo ministero : solo la Palestina e specialmente la Giudea e la Galilea, quasi nulla in Samaria o tra i popoli vicini, però i suoi orizzonti abbracciavano il mondo :”andate in tutto il mondo e portate il vangelo a tutte le creature” e a tale scopo invia gli apostoli.
Si converte il piccolo popolo d’Israele perché sia luce fra i popoli e questi si convertano guardando Israele,
Gesù sceglie dodici apostoli perche siano loro i missionari fra tutte le genti, a Gesù bastano 5 pan i e 2 pesci per sfamare la folla  e dice : “date voi stessi da mangiare a loro”...dice a noi cristiani : voi siete la luce e il sale del mondo perche vedendo le vostre opere buone si convertano e glorifichino il Padre.

Gesù non allontana gli stranieri, anzi in alcuni miracoli è lodata la fede degli stranieri : il centurione  romano per la sua fede riceve in dono  la guarigione della figlioletta e così la donna cananea riceve per fede il dono della guarigione della figlia.
Il Signore guarda alla fede e non alla razza .”Qui non c’’è, dice l’apostolo Paolo,non c’è più greco, o giudeo, barbaro o scita, schiavo o libero,ma Cristo è tutto in tutti”. Quello che conta davanti a Dio è la fede, è per la fede che noi siamo giustificati. La donna cananea è una donna di grande fede e di grandissima perseveranza.
La perseveranza di questa donna, la sua umiltà e la sua grande fede toccano il cuore di Gesù ed Egli compie il miracolo. Ora per Gesù non conta più l’essere figli di Abramo, l’essere farisei      ma la capacità di credere con tenacia,nonostante tutto.
Dalla donna cananea comprendiamo cosa si intende per fede. Fede vuol dire “abbandonarsi totalmente in Gesù”, vuol dire mettersi nelle sue mani senza dubbi o ripensamenti, con tenacia e perseveranza.
In queste domeniche abbiamo parlato molto della fede :il seminatore ha fede che un giorno la semente gettata nel terreno germoglierà , gli apostoli distribuiscono alla folla i 5 pani e i 2 pesci convinti che quel cibo sarebbe bastato per sfamarli  tutti , i 12 che sulla barca hanno paura di affondare per la violenta tempesta ma sanno che Gesù è con loro e può placare la furia del vento e delle onde,e così Pietro tenta di camminare sulle acque sapendo che davanti a Lui non c’è un fantasma ,ma il Maestro che  lo può prendere per mano.
Cari  fedeli quello che ci salva non è l’appartenenza alla Chiesa,al popolo eletto, quello che ci salva non sono né certe cerimonie  e neppure certe  opere di bontà e carità,anche se belle e generose, quello che ci garantisce la salvezza è la fede e non una fede astratta o intellettuale, non una fede occasionale e saltuaria, non la fede che lascia tutte le cose  come stanno , quello che ci salva,quello che ci giustifica davanti a Dio è la  fede esperienziale, cioè la fede  di chi ha incontrato il Signore e da questo incontro tutta la vita è stata radicalmente trasformata..

Sempre nella storia ideologie, scienze e filosofie hanno tentato di minare la fede dei cristiani definendola suggestione, illusione collettiva, auto persuasione , sempre hanno cercato di contrapporre alla fede i dati di fatto e la ragione, i dati della scienza o le speculazioni filosofiche. Ma la fede è un altra cosa che non è in contraddizione con le scienze e con la ragione. Oggi la battaglia contro la fede non  avviene come al tempo dell’illuminismo o del razionalismo,  e neppure come ai tempi del materialismo ateo : oggi la minaccia è molto più grave e insidiosa perché non mira a distruggere la fede, ma ad ignorarla.
Il materialismo oggi si coniuga con l’indifferenza per fede,religione,Chiesa, e la fede è diventata fiducia e sicurezza nelle possibilità economiche,allora la religione si chiama new age o sociologia delle religioni, e sull’altare si adora la statua del proprio io, del proprio interesse e tornaconto.
Sempre con noi una parola dell’apostolo : “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!”

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