DON ANTONIO

lunedì 22 agosto 2011

La speranza, fondata sulla Risurrezione, è riposta nella Croce





1. Il Risorto è il Crocifisso
Il fondamento della nostra fede è Gesù Risorto, ed è Lui l'annuncio e la testimonianza da portare al mondo perché si abbia speranza.

Ma implicita nella qualifica di Risorto vi è quella di Crocifisso.

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Anzi, la denominazione di Gesù usata dall'Angelo all'annunzio della resurrezione alle pie donne è proprio quella di Crocifisso ( Mt 28,5; Mc 16,6 ).

E con riguardo alla speranza, la pietà cristiana la riferisce alla Croce, come canta la liturgia della settimana santa: "Ave, o croce, unica speranza!", formula un tempo abitualmente apposta come invocazione sotto i crocifissi.

2. La Risurrezione è il fondamento, la Croce l'esercizio della speranza
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In effetti, se la Risurrezione è la garanzia, e pertanto il fondamento della speranza, la Passione e Morte di Gesù ne riguardano l'esercizio: la speranza che il seme porti frutto, si pone mentre esso marcisce sotterrato ( Gv 12,24 ).

Quindi un orientamento pastorale e programmatico sulla speranza trova il suo sostrato in Gesù Crocifisso.

3. Speranza di civiltà dell'amore
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È da Lui che scaturisce la speranza di un mondo migliore, se modellato al suo amore oblativo, spinto sino a "dare la vita per i propri amici" ( Gv 15,13 ), e a perdonare e giustificare i propri crocifissori.

È da questa fonte che sgorga la prospettiva della civiltà dell'amore, a superamento delle lotte di potere politico, economico, sociale, degli egoismi e delle sopraffazioni, degli scontri etnico-religiosi, degli sfruttamenti della persona, dei bambini e delle donne.

Ovviamente occorre battersi per superare tali sventure, ma senza il modello e il riferimento al Crocifisso, si rischia di lavorare invano.

4. Per il superamento dell'edonismo
Dal Crocifisso emerge la speranza di una maggiore temperanza di vita, superando il consumismo sfrenato, l'edonismo e la ricerca del piacere come un assoluto.

Gesù sulla Croce ha dato l'esempio di distacco dalle cose terrene, denudato, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.

5. Speranza di una cultura fondata in Dio
Ancora, nel Crocifisso troviamo la speranza per il ritorno di una cultura fondata in Dio.

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Infatti nello stesso grido del Crocifisso: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato". ( Mt 27,46 ), se è espresso il culmine dell'angoscia e della sofferenza non vi è però disperazione, cioè mancanza di speranza, come è attestato dalle parole successive: "Padre nelle tue mani consegno il mio spirito" ( Lc 23,46 ).

Così la cultura contemporanea barcollante tra "la morte di Dio", "l'abbandono di Dio" e simili slogan, può attingere la speranza da quella incrollabile del Crocifisso, anche nel momento supremo, e così avviarsi verso un cammino di luce animato dalla fede.

6. Vincendo la disperazione
La speranza di superare la desolazione e la disperazione spirituale ci viene dal Crocifisso, che ci ha rivelato l'amore del Padre, ed è morto per amore dell'uomo.

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"Dio dà prova del suo amore verso di noi proprio in questo, che mentre noi eravamo ancora dei peccatori, Cristo è morto per noi" ( Rm 5,8 ).

Dal Crocifisso pertanto viene la speranza nelle circostanze in cui sembra preclusa ogni speranza, come nei dolori insopportabili e nella morte, perché Gesù con la sua forza d'amore vince il dolore, e dove era la morte fa prorompere la vita.

"La morte è stata ingoiata per la vittoria" ( 1 Cor 15,54 ).

Cristo è il ".primogenito di coloro che risuscitano dai morti" ( Col 1,18 ).

Dopo la morte e la risurrezione di Gesù non ha più alcun significato la massima antica ribadita dal Foscolo: "anche la speme ultima dea fugge i sepolcri, " ( I Sepolcri, vv 13-14 ), poiché è proprio sui sepolcri che si radica la speranza, il che è appunto attestato dalle croci piantate sulle tombe.

7. Nel rispetto della vita
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Lui Crocifisso infonde la speranza di rispetto e stima della vita, in quanto ha dato la sua vita perché noi avessimo la vita: "Così dovrà essere innalzato anche il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in Lui avrà la vita eterna" ( Gv 3,14,15 ).

8. Speranza per la famiglia attraverso Maria
Pure dal Crocifisso ci viene la speranza di una restaurazione del valore della famiglia, basata sul matrimonio.

Infatti sulla croce Gesù ha affidato a Giovanni la sua madre, e per Giovanni a tutti noi, e la maternità di Maria è testimonianza e garanzia della validità e della sacralità della famiglia.

Maria di per sé, come riflesso di Cristo, è altresì sorgente di speranza, come canta il divino poeta: " e giuso, intra i mortali, se di speranza fontana vivace" ( Par. 33, vv. 11,12 )

9. Speranza per una laicità aperta
La speranza di superare la contrapposizione tra laicismo e religione, in un rapporto di dialogo e di reciproco arricchimento, ci viene proprio dal Crocifisso.

Infatti l'icona del Crocifisso, se è un segno religioso, anzi il segno per eccellenza, il segno del cristiano, resta altresì un segno laico perché ci raffigura un condannato che subisce la più cruente esecuzione immaginabile.

Entrano in gioco vari valori e diverse componenti della vita sociale e della stessa esistenza: l'esercizio della giustizia, l'equità o meno del giudizio, la crudeltà della condanna, la sofferenza dell'uomo, l'odio degli astanti, la compassione di pochi, e così via, tutti elementi di carattere laico.

Ma non appena si ha la consapevolezza che il condannato non è solamente il Gesù uomo, ma Gesù Cristo, cioè il Figlio di Dio fatto uomo, allora i suddetti elementi si aprono alla trascendenza così da concorrere a costituire il segno per eccellenza del nuovo umanesimo redento.

È temerario avere speranza che proprio la riflessione sul Crocifisso consenta, o faciliti, il dialogo con il mondo laico, nell'abbandono di atteggiamenti laicisti e integralisti?

10. Catechesi della speranza
Per coltivare e intensificare tale speranza occorre una maggiore consapevolezza nel popolo cristiano della ricchezza riposta nel Crocifisso, con costante riferimento a Lui nella preghiera, dalla messa che è la ripresentazione del suo sacrificio, all'orazione corale e individuale attraverso la meditazione e l'adorazione delle sue ferite sanguinanti e gloriose, mediante le quali si possono guarire le ferite angosciate e tragiche dell'umanità e di ogni uomo.

Questo obiettivo dovrebbe costituire il motivo centrale della catechesi, dell'insegnamento, dell'educazione e della formazione cristiana, per cogliere veramente i fermenti della speranza, risalendo dal Crocifisso alla rivelazione che Lui ci fa del Padre creatore e dello Spirito santificatore.

11. Speranza di felicità nel Crocifisso
Peraltro questo itinerario è un percorso gioioso, secondo l'esortazione del compianto Giovanni Paolo II, che poneva ai giovani, quale programma per il terzo millennio, "la Croce come cammino di felicità".

Se la nostra umanità vuole sperare nella felicità, ha a disposizione il messaggio salvifico e gioioso del Crocifisso.

http://www.unionecatechisti.it/UnioneC/Italiano/

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