DON ANTONIO

venerdì 26 agosto 2011

OMELIA DOMENICA QUINTA DI PASQUA



Anche In questa domenica ci poniamo alcune domande fondamentali per la nostra fede di cristiani. Innanzitutto domandiamoci se ascoltiamo la Parola di Dio nella sua integralità. C’è una differenza sostanziale,abissale fra una parola letta su un giornale o vista in televisione e queste letture che abbiamo ascoltato , fine delle quali abbiamo risposto :parola di Dio,rendiamo grazie a Dio.
Le tre letture ci propongono il vangelo come buona notizia per tutti noi, notizia che è Gesù Cristo Risorto, Gesù che è salito al cielo e dal cielo ha inviato su noi il suo Spirito, questo mistero lo celebriamo nella solenne festa della Pentecoste.
La liturgia della parola di oggi, è chiamata nel foglietto: domenica del comandamento nuovo, nuovo rispetto a tutti comandi e precetti del Primo Testamento e nuovo rispetto a ogni dottrina e legislazione umana, comando veramente nuovo anche perché oltrepassa tutte le nostre teorie Il vangelo ci comanda di amarci gli uni gli altri, ma non con un amore solo umano di amicizia, ci comanda di amarci come Gesù ha amato noi e cioè nella misura, nella dimensione della croce. E questo precetto di amare fino alla morte, fino al martirio, fino a donare anche la vita per il prossimo non è connaturale all’uomo perché è un amore che non distingue tra buono e cattivo, tra amico e nemico, e questo non rientra nel modo comune di pensare e di agire.

Ci troviamo in una dimensione soprannaturale, solo chi è nato non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio è stato generato solo costui può essere capace di amare secondo il nuovo comando di Gesù, questo amore tra cristiani lasciava meravigliati i pagani dei primi tempi della chiesa e molti si convertivano e molti possono ancora convertirsi per la potenza ,la luce e la gioia di un amore così interpretato e vissuto.
E il solito richiamo a mettere Cristo-Amore a fondamento della propria vita: Gesù è la via, la verità , la vita e l’Amore. Gesù è il pastore, è la porta dell’ovile, Gesù è la vite vera alla quale bisogna essere attaccati come tralci per portare frutto. Da questo amore di gratuità verso il prossimo tutti sapranno che i cristiani sono veri discepoli di Cristo,sono le pecore che Egli guida e ama.

Gesù nel discorso della montagna ha indicato due metodi per costruire la casa della propria vita,per dare un senso al vivere quotidiano : c’è chi costruisce sulla sabbia e c’è chi costruisce sulla roccia dell’amore, ma la prima casa cadde, quando arrivarono i venti , le alluvioni, e la sua rovina fu grande. Immagine chiara dell’uomo saggio e dell’uomo stolto,del cristiano che ha edificato la sua vita in Cristo-Amore e il cristiano che ha edificato la sua fede o il suo amore solo sulla filantropia o peggio per notorietà.

Quale posto occupa Cristo-Amore nella tua vita? Cerchi di amare come Lui ci ha insegnato e ci ha dato l’esempio? Gesù deve tutto per i suoi discepoli,per i suoi seguaci,per noi cristiani.
Gesù è anche la vite :non si può portare frutto di vita eterna separati da Cristo o lontani da Lui.
All’infuori di Cristo tutte le altre vie che presumono di portare all’uomo salvezza e liberazione,anche se apparentemente appaiono più belle e più agevoli,in realtà sono sbagliate perché portano all’uomo una salvezza solo materiale e di breve durata e una liberazione da una povertà magari economica per cadere poi in altra povertà peggiore della prima. Continuamente ci vengono presentate altre strade all’infuori di Cristo vite e Amore infinito , strade più facili da percorrere ma oscure nella meta, altre scelte ci vengono proposte ogni giorno,ma molto spesso sono strade scelte in contrasto con i principi evangelici, talvolta sono scelte di comodo,scelte egoistiche. ci viene presentato l’amore sotto le forme più disparate, amore che si coniuga con il piacere, con la moda, con il “così fan tutti”, un amore che sembra risolvere tutti i problemi e le angosce dell’umanità, dare uno scopo alla vita e all’eternità e poi ci si accorge che è un amore a tempo , che varia secondo le stagioni, che distingue chi è degno di amore e fratellanza e non ne è degno, l’altro, il diverso, il cattivo,quello che non ti regala niente e anzi può danneggiarti, il barbone, il suicida,il profugo,il mendicante o tutti quelli che non possono essere non solo non amati, ma neppure rispettati. Forse questo tu chiami il vangelo di Gesù?

Non chi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli ma chi fa la volontà di Dio che vuol dire essere operatori di bene e di amore.
Chi vive in Cristo, chi ama come Cristo ci ha insegnato e ci ha dato l’esempio, è nato dalla verità e davanti a Dio può rassicurare il proprio cuore e sarà un cristiano credibile in un mondo che conosce l’odio con qualche sprazzo di generosità scambiato per amore, in un mondo che conosce l’interesse personale con qualche sfogo di carità magari a Natale o per i bambini del terzo mondo, un mondo che si dice a misura di uomo, ma che è solo a misura del potente e del possidente. In questo contesto l’amore proposto da Gesù è una sana e giusta provocazione al “ così dicono e così fanno tutti”.

Solo questa è la verità che rende liberi -come dice Gesù nel vangelo di Giovanni al cap.8- : “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.
Gesù è la nostra vita. Il Cristo che noi conosciamo dal Vangelo è un Cristo esigente, un Cristo che non lascia indifferenti e che dice:”o siete con me o siete contro di me”, un Cristo che non lascia spazio a compromessi , Gesù vuole essere la nostra vita terrena ed eterna , per essere un giorno sempre con Lui, vuole fin da ora essere al centro della nostra vita,dei nostri pensieri, vuole essere la nostra vita anche ora che poi continuerà nell’eternità.
Non possiamo certo affermare con facilità che Cristo è al centro del nostro vivere se ci ricordiamo di Lui solo quando lo invochiamo sbrigativamente nelle preghiere o quando andiamo a Messa e magari poi durante la celebrazione pensiamo a tante altre cose e non a Lui,non possiamo dire che Cristo è per noi la vita, se ci ricordiamo di Lui solo quando ne abbiamo bisogno per le nostre cose, quando ci visita la sofferenza o siamo amareggiati... e se non possiamo dire che Cristo è la nostra vita, dobbiamo anche trarre la conseguenza, cioè non possiamo definirci autentici cristiani.

Ognuno deve esaminare se stesso nella sua coscienza e davanti a Dio e domandarsi come e su cosa e su chi ha costruito la sua vita e il suo futuro. A questo proposito ecco una parola chiara di San Paolo :”ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova che è Cristo Gesù. E se sopra questop fondamento si costruisce con oro,argento,pietre preziose,legno,fieno,paglia,l’opera di ciascuno sarà ben visibile : il fuoco,cioè la prova,i momenti difficili,
proverà la qualità dell’opera di ciascuno”.
Domandiamoci allora se davvero Cristo è l’unica nostra via,l’opzione fondamentale della nostra vita , è davvero per noi Gesù Cristo il Maestro di verità e da Lui andiamo per avere parole di vita eterna ?

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