DON ANTONIO

domenica 21 agosto 2011

OMELIA DOMENICA VI DI PASQUA





Oggi la nostra attenzione è rivolta allo Spirito Santo, alla festa prossima dell’Ascensione e della Pentecoste.
Lo Spirito Santo è il dono del Cristo Risorto che è Via ,Verità e Vita e non può lasciare soli i suoi discepoli :” sarò con voi, insieme con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo” .Gesù che è unità con il Padre non può lasciare orfani i suoi discepoli :”non vi lascerò orfani, ritornerò da voi “ nello Spirito Santo fino alla fine del mondo.
Apostoli turbati da questa imminente partenza del maestro :si mostrava nelle apparizioni come Risorto, poi scompariva e si faceva vedere in altro luogo,parlava,mangiava con loro e poi scompariva. Ora gli undici temono che il loro Maestro si allontani per sempre dalla piccola comunità.
Le letture di oggi riportano una verità per i discepoli allora e per tutti noi oggi : Gesù ha lasciato questa terra solo nella sua visibilità, ma è rimasto vivo e presente tra noi : vivo e presente nella Parola proclamata,vivo e presente nello Spirito Santo e nella Chiesa, vivo e presente nell’Eucaristia.

Nella prima lettura si parla proprio dello Spirito Santo. La Chiesa appena nata è già missionaria e porta ovunque non schemi o strutture ma l’annuncio di Gesù che è Risorto e il dono dello spirito santo. L’apostolo Pietro si fa annunciatore del Risorto e dello Spirito. La prima lettura dagli atti degli apostoli ci presenta alcuni punti molo chiari :
1.la scelta dei primi missionari per inviarli ad Antiochia,
2.il kerygma :Gesù è Il Cristo, il Messia, il Signore,il Salvatore che ha vinto la morte,
3.Dio non fa preferenza di persone, anche se ha scelto di nascere ebreo ma vuole la salvezza di ogni uomo,
4.lo Spirito Santo non è proprietà di alcuni ,non è un dono riservato solo ad alcuni, ma è Spirito di vita per tutti , come dice il brano del vangelo dove lo Spirito viene chiamato con 2 nomi:
il consolatore e lo spirito che dona la pace vera.

Dello Spirito Santo si parla nel Vangelo :Gesù salendo al cielo non ci ha abbandonati. Gesù non poteva abbandonare la sua Chiesa, ma ha voluto rimanere nella sua Chiesa come la pietra angolare, come l’unico Signore della nostra storia..
Il Padre invia lo Spirito Santo perché abiti per sempre dentro di noi, perché ci insegni tutte le cose nella verità e ci ricordi tutto quello che Gesù ha fatto e annunciato, in primo luogo quello che abbiamo ascoltato domenica scorsa,il comandamento principale, il comando che Gesù ci ha lasciato come testamento nell’ultima cena , nella lavanda dei piedi e nella sua parola e nel suo esempio, : “questo vi comando amatevi gli uni gli altri”
Questo vi comando:” Amatevi gli uni gli altri..da questo conosceranno che siete i miei discepoli”.
Lo Spirito Santo è chiamato Consolatore, Amore, Fuoco, Paraclito, Spirito di sapienza e di verità, che porta nel cuore del credente i suoi 7 santi doni. E il primo dono è l’amore.
Il cristiano e tutta la comunità cristiana sanno di essere guidati dallo Spirito Santo,sanno di essere confortati in ogni tribolazione dallo Spirito Santo il Consolatore,sanno di essere aiutati a portare la croce ogni giorno dallo Spirito Santo di fortezza, che è Spirito Paraclito ossia difensore , immagine dell’avvocato difensore.”Quando vi condurranno davanti ai e governatori e re non preoccupatevi di cosa rispondere perché lo Spirito Santo vi suggerirà”.

Lo spirito che porta la pace nel cuore, ma non come la da il mondo, ma porta una pace che è segno del benessere della coscienza.
Nella preghiera chiediamo lo Spirito ed è ancora lo Spirito ci aiuta a pregare,ci insegna a pregare,ci dona l’ispirazione della preghiera e anche ci suggerisce il contenuto della preghiera.
LA PREGHIERA. La preghiera viene fatta nello spirito. L’adorazione fatta in spirito e verità perché il Padre cerca tali adoratori. Lo Spirito è vita, lo spirito rinnova. Lo spirito trasforma, lo spirito suscita la preghiera anche la preghiera di domanda e la guida. Alcjuni purtroppo amano le preghiere imparaticcie, preferiscono le preghiere meccaniche, imparate a memoria, preghiere anche dense di contenuti ma vuote di vitalità e di spontaneità, preghiere tante, lunghe e monotone, ma mancano del soffio dello spirito .
Qualche riflessione per noi :
vivere nella preghiera recitata con spontaneità nello spirito, preghiera fatta col cuore.
Quanto vale l’esempio di una preghiera interiore e silenziosa! Oggi conta moltissimo la testimonianza della preghiera nello spirito, perché oggi comandano le apparenze,le esteriorità.
Oggi si ha paura di rientrare in se stessi come la riflessione del figlio prodigo, ci accontentiamo di una formula recitata magari senza pensarci,si ha paura di fare una sincera introspezione per non accorgerci delle nostre incoerenze,invece dobbiamo pregare con il cuore anche semplici frasi come “ Abbi pietà di me,Signore,sono peccatore”. I Padri della Chiesa conoscevano bene la preghiera del cuore ed era per loro pane quotidiano.

La primavera della Chiesa oggi coincide con una fioritura di vocazioni che nascono là dove si prega, si adora,si riflette,si medita la Parola: ecco la lectio divina. Si tratta perà ancora di isole, di piccole oasi di preghiera che favoriscono la nascita di vocazioni anche alla vita consacrata,ma dobbiamo con la nostra testimonianza e il nostro esempio creare un’atmosfera,una vitalità dove alberga la spiritualità e la preghiera, e questo certamente avverrà perché lo Spirito non si è dileguato, ma opera ancora nel cuore di ogni singola persona e nell’umanità.

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