DON ANTONIO

lunedì 22 agosto 2011

OMELIA DOMENICA XX ANNO C





Credo che , se abbiamo ascoltato e meditato la Parola di Dio di queste domeniche, non possiamo restare indifferenti. Gesù non ci propone delle verità da contemplare, non ci assicura una bella vita su questa terra o beni materiali, ma ci annuncia una buona notizia, ci garantisce una vita oltre buio della morte, ci propone una risposta al desiderio innato nell’uomo di eternità e di felicità.
Il profeta Geremia viene gettato in una cisterna perché annuncia al popolo la schietta verità, Giuseppe ebreo anche lui viene gettato in una cisterna dall’odio e dall’invidia dei suoi fratelli, questa è la sorte del giusto. di tanti profeti come Geremia, la sorte dell’agnello innocente Gesù che viene crocifisso e come lui è anche la sorte di tutti gli apostoli e di tanti santi e martiri nella vita della storia della chiesa.

I discepoli e le folle dicono il linguaggio di Gesù è duro , chi può intenderlo?Ma non si tratta di un linguaggio incomprensibile, irrazionale, indecifrabile, il linguaggio sembra duro perché per essere accolto e capito ha bisogno della fede, di tanta fede, di una fede incondizionata in Lui e nella sua Parola.
Gesù l’ha predetto a tutti i suoi discepoli: “beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.. Così hanno perseguitato i profeti prima di voi.”

Ecco i due i messaggi provocatori di Gesù:
1. Gesù afferma di essere venuto a portare il fuoco sulla terra, non la pace ma la divisione. Non è venuto a portare quella pace che è sinonimo di buonismo, o la pace natalizia fatta di emozioni e di sogni, ma una pace che deve passare attraverso il fuoco, un amore vero fino alla donazione di se che deve passare attraverso la divisione vera e profonda anche a costo della divisione all’interno di una stessa famiglia o di una comunità per il nome di Cristo.
2. Cogliere i segni dei tempi che vuol dire interpretare la storia alla luce dello spirito e non con i parametri della moda, del buonsenso, del così dicono e così fanno tutti. Questa interpretazione è possibile solo agli uomini giusti, solo agli uomini di fede, solo ai discepoli che vivono di Cristo.

Certamente questo è un linguaggio duro anche per noi oggi, abituati a parole alla moda ,agli slogan, parole convenzionali, chiare e soprattutto ragionevoli e verificabili.
Non crediamo ad ogni persona che ci racconta qualche stranezza, esigiamo prove e verifiche e controlli.
La parola di Gesù: “sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso”,
non è una parola che possiamo capire ed accogliere con facilità o accomodamenti, specie quando afferma: Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? .No vi dico, ma la divisione. Noi accettiamo questa parola perché crediamo in Gesù, perché abbiamo fede in Lui, perché siamo certi che Gesù non può che rivelarci il nostro vero bene e non può annunciarci se non la verità.

Queste parole sembrano in contraddizione con altre parole di Gesù che ci appaiono più consone al messaggio evangelico: Gesù è la nostra Pace, Gesù ha annunciato la pace agli uomini , ha predicato l’unità e la fraternità. In verità non si tratta di una contraddizione ma di messaggi che si richiamano. Infatti all’ amore di Cristo e alla sua Parola, questo vuol dire che per seguire fino in fondo le parole di Gesù ed essere suoi discepoli si possono creare fratture e divisioni all’interno anche di una famiglia. Il Vangelo è una parola di fuoco, non è la parola del quieto vivere, non è il catechismo del compromesso o della mediocrità.
Non si accorda con questo vangelo una vita adagiata nell’indifferenza o nell’apatia, una vita mediocre e senza entusiasmo, una vita piatta e troppo normale senza slanci e senza inventività,una vita da non essere appetibile a nessuno che guarda il cristianesimo da fuori e si domanda dov’è la novità cristiana?. Dove e in chi si trova questo fuoco che riscalda e brucia quanto è attorno.
Nel Vangelo Gesù senza usare precauzioni o parole suadenti annuncia che Lui è missionario di fuoco.

Noi siamo invitati oggi a rinnovare la nostra fede, la nostra fiducia nelle parole di Gesù. Gesù fa a ciascuno di noi questa proposta e da noi richiede una scelta radicale, una scelta decisiva, senza compromessi: o crediamo in Lui che è Via, verità e Vita per noi, oppure ce ne andiamo, ci allontaniamo, non siamo i suoi discepoli. O siete con me o siete contro di me.

L’uomo , oltre la superficialità, oltre le tante esteriorità tante volte adoperate per ingannare il prossimo che guarda e giudica, oltre l’apparente appagamento istintuale,oltre la gioia che a stento tenta di dimostrare, l’uomo alla radice, nel suo cuore, ha bisogno di parole autentiche, di parole di fuoco, che se pur esigenti propongono però ideali alti e sublimi per i quali vivere e sperare oltre la mediocrità , la passività e il conformismo:così dicono e fanno tutti gli altri. E le parole di Gesù sono fuoco,spirito e vita. Solo chi ha questo Spirito Santo che è fuoco, solo chi vive le parole di fuoco di Cristo può scrutare l’orizzonte della storia e interpretarla in base ai segni.

Anche La Parola di Dio di questa domenica ci interroga sulla vivacità della nostra fede. Gesù non è solo un personaggio storico o ai margini della nostra esistenza. Ogni giorno il cristiano è interpellato :vivo o no in coerenza con la fede che dico di professare?.
Ogni giorno il cristiano è interrogato dalla sua coscienza e dalla voce di Dio se è un testimone credibile di quanto afferma e pratica.

Il mondo attuale è sempre più indifferente alla provocazione cristiana, è incurante al suono delle campane o alle processioni perché è sempre più immerso nelle cose materiali e smpre più disponibile ad adorare gli idoli insicuri ed ingannevoli : potere,denaro,successo, approvazione sociale, benessere ad ogni costo . I progressi della scienza sembrano risolvere tutti i problemi dell’umanità, se non proprio ora, almeno in un prossimo futuro, in questa situazione la fede di alcuni si sta spegnendo allora noi cristiani siamo chiamati a testimoniare con coraggio,senza paura delle contraddizioni , senza paura della critica poplare, siamo chiamati a rendere credibile la nostra fede in Gesù , nella sua Parola di Vita,anche quando giustamente ci sconvolge e sconvolge chi ci è accanto.

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