DON ANTONIO

lunedì 8 agosto 2011

OMELIA DOMENICA XXVII ANNO B TEMPO ORDINARIO

Oggi la Parola di Dio ci porta a riflettere sulla vita che è dono di Dio , sul matrimonio che è un sacramento istituito  da Dio stesso e da Lui voluto come abbiamo sentito nel racconto nella prima  lettura tratta dal libro della  Genesi. Si parla della vita in due nel matrimonio, di quella vita fondata sull’amore reciproco, su quell’amore di donazione senza condizioni che è dono di Dio e corrispondenza da parte dell’uomo.  L’amore di Dio, l’amore dono di Dio è pura e sola gratuità. L’uomo non ha inventato l’amore, l’uomo lo scopre nel suo cuore, l’uomo però può anche  distruggere questo dono di Dio.

Solo in questa ottica si comprende anche l’amore fra marito e moglie, un amore che oltrepassa le leggi, le prescrizioni, i diritti e i doveri, un amore che va oltre i patti e gli statuti, e che si fonda sull’oblatività, cioè sulla donazione di se all’altro senza condizioni né contropartite.
Nel matrimonio sacramento cristiano ci si accetta come ci si  è incontrati e conosciuti nel tempo del fidanzamento e anche dopo, ci sia ama reciprocamente così come si è e anche come si diventa, perché il giuramento di fedeltà e di amore fatto in Chiesa non muta con il tempo, ma ha valore per l’eternità.

La prima lettura è il racconto della creazione dell’uomo e della donna per opera di Dio, uomo e donna sono uguali in dignità:concetto che supera tutte le concezioni sul matrimonio di quel tempo. Nel racconto della Genesi la donna sembra provenire dall’uomo, ma l’autore non vuole affermare  questo, ma vuole affermare piuttosto che entrambi uomo e donna sono della stessa natura, entrambi creati ad immagine e a somiglianza del creatore e fatti uno per l’altro, Infatti dice il racconto:”l’uomo impose il nome a tutto il bestiame, ma nelle fiere non trovò un aiuto che gli fosse simile”.

Nel brano evangelico Gesù riprende il discorso della Genesi, affermando con chiarezza:” l’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto”. Alcuni  uomini preoccupati dalle difficoltà che provengono dal vivere coniugale, preoccupati di salvaguadare  la propria identità o meglio il proprio egoismo, hanno inventato diriitti e doveri ….è mio diritto: se io ti amo anche tu devi corrispondere al mio amore…
Il vero amore, quello che Gesù ci a insegnato comporta una fedeltà incondizionata, un accoglimento dell'altro senza riserve o ripensamenti.
Per vivere nella coppia questo amore di totale donazione reciproca  è necessaria un pò di l’umiltà, è necessario liberarci dal nostro orgoglio, ma soprattutto rompere le barriere dell’egoismo e del individualistico interesse.

Bisogna inoltre liberarsi da una  mentalita’ mercantilistica: ogni cosa si compra, tutto ha un prezzo, e a ogni dono deve corrispondere un dono equivalente in valore. E’ un cammino che prima  i fidanzati e poi le coppie devono fare: imparare ad amare l’altro per se stesso, per come è, non per come è stato o per come vorrei che fosse. Quanti conflitti nelle famiglie tra coniugi proprio perché ci si attende dall’altro quello che non è. Quante  situazioni conflittuali solo   perché non si vuole nel partner quei difetti o quelle abitudini o quel carattere, E inoltre quante incomprensioni tra genitori e figli ,ma sempre per lo stesso motivo:i genitori che si aspettano dai figli determinati risultati, certi comportamenti e dall’altra  i figli che vorrebbero genitori diversi e magari più vicini alle loro idee.

Eppure Dio ci ha insegnato un amore senza condizioni o limiti, Lui ci ha amati così come eravamo e come  siamo: peccatori e per noi peccatori Cristo è morto in croce.
Dovremmo oggi riflettere sul matrimonio, sulla vita familiare, e anche sul tema del divorzio , dell’infedeltà e dell’adulterio, e anche e specialmente sulle convivenze e poi sulle separazioni di  fatto, si vive assieme  , nella stessa famiglia. ma praticamente separati, , nella stessa casa , vicini ai figli ma praticamente separati,

Nella nostra societa’ consumistica, nella cultura pagana che ormai si è fatta strada  in tante famiglie e sta sostituendo fede e religione: al posto di autorità, di etica e morale è subentrato il dio della libertà cioè far quello che si vuole, fai quello che mi piace, quello che reclamano i sensi e questa  èla sola cosa buona. In questa società la parola “ amore “risuona spesso e ovunque, nei romanzi, nelle  canzoni,nei films e nel concreto si vive nella infedeltà,nel divorzio, e talvolta anche nella violenza reciproca, quasi l’amore fosse soggetto all’usura del tempo o variabile  e interpretabile a seconda dei momenti  o delle situazioni.

L’amore vero non ha ipocrisie, non ha scadenze di tempo, non si misura con il “ tanto o poco “, neppure con un gesto, l’amore oltrepassa sempre le aspettative dell’amato, l’amore non ha confini né fine, l’amore  vero sopporta anche l’insulto e perdona l’infedeltà, l’amore che si chiede ai coniugi cristiani e è l’amore di chi sa dare la sua stessa vita per altro. Ci sono mamme che danno la vita per i figli, tante sante mamme che accettano la morte  pur di salvare un figlio, così di devono essere mogli pronte a questo anche per il marito e viceversa.


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