DON ANTONIO

giovedì 4 agosto 2011

OMELIA FUNEBRE PER FRISON FRANCESCO

Ci ritroviamo qui in Chiesa raccolti in preghiera per dare il saluto cristiano al nostro fratello Francesco che ha lasciato questa terra per precederci nel Patria eterna. Noi  ci ritroviamo come comunità cristiana per celebrare la nostra comune fede nella vita eterna,per celebrare la conclusione delle feste pasquali:prima  la Pasqua del Signore Risorto,Pasqua che oggi si compie in Francesco che passa dalle lacrime di questa terra,dalle tenebre della morte alla luce della Vita ,poi la Pentecoste cioè il dono dello Spirito Santo,lo Spirito che ci dona il soffio vitale per questa vita e la vita incorruttibile,inoltre l'imminente festa patronale del Sacr.mo Cuore di Gesù domenica 18 e la festa odierna in onore di S.Antonio di Padova :un santo,un frate francescano,che ha seguito in tutto l'esempio di S.Francesco.Siamo qui  raccolti per le esequie del nostro fratello,per una preghiera comune al Signore della vita ,in suffragio della sua anima, siamo  qui raccolti per un rito di pietà e di carità umana e cristiana verso una persona conosciuta e da tutti ben voluta.Alla recita del Rosario di ieri sera la Chiesa era piena di fedeli,come non si vede nè alle feste di precetto ,siamo qui come credenti e cristiani. Siamo qui in Chiesa non tanto per un ossequio ai familiari del defunto  o per un vuoto conformismo sociale  o per un tradizionalismo di facciata,ma a lode e gloria di quel Dio e Signore degli uomini e della storia al quale tutti dobbiamo rendere conto, anche coloro che ne negano l'esistenza,la paternità e la Provvidenza.Dio non si compra con la teatralità e neppure è dalla parte del fariseo.
                                                                                              Una parola di riflessione  sulle letture che abbiamo ascoltato,perchè si tratta di una Parola che certamente illumina la nostra vita e da coraggio nei momenti difficili,nel portare ogni giorno la propria croce,nel guardare con fede alle prove e alle sofferenze, e questo vale per tutti e oggi specialmente per i familiari .Alla morte non ci si fa l'abitudine,la morte resta sempre un mistero avvolto di  angoscia e di paura,lo fu anche per Gesù in croce.
L'apostolo ed evangelista  Giovanni descrive la realtà di luce e di pace che ci attende dopo la morte o meglio, dopo il sonno della morte, come Gesù la chiama  nel Vangelo.Lassù ove tanti nostri fratelli ,amici e conoscenti più o meno giovani e ora anche il nostro fratello ci attendono , lassù non esisteranno più il  dolore e la precarietà,nè fame nè sete,nè arsura di sorta-abbiamo ascoltato-perchè Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi.Finisce il tempo della fragilità umana,il tempo del peccato con tutte le sue conseguenze.
                                                                                                          Francesco ha vissuto la vita con questa fede e in questa fede ha ricevuto il Sacramento della Sacra Unzione per ben due volte negli ultimi tempi. Francesco ha sempre avuto venerazione per la Chiesa e spesso la incontravo. Da  circa un  anno:ogni  primo venerdì del mese mi recavo in casa per portargli  la Comunione,Francesco era lì, e mi faceva telefonare se non arrivavo o giungevo con ritardo.
Più di ogni altra virrtù ricordiamo di Francesco:la vita semplice,la vita fatta di poche cose,una semplicità di vita e di comportamento che era segno di quella autenticità che Lui non ritrovava nel mondo moderno.
Come comprendiamo e abbiamo sempre rispettato il suo stile di vita, così dobbiamo anche pubblicamente sottolineare l'amore e l'assidua assistenza da parte ti tutti i suoi familiari.
Francesco non era mai solo, ammalato era visitato da tante persone,era sempre curato con tanta pasienza e amore.Questa è una occasioine buona che il Signore ci dona per chiederci:qual'è l'origine dell'inquietudine di tante persone,l'insoddisfazione anche di giovani?Eppure ci dovrebbe essere più gioia visto che si hanno più cose di un tempo!
Eòppure oggi la paura attanaglia l'umnanità,l'angoscia che la morte si nasconda ad ogni angolo:la malattia,l'incidente,il caso,e con quest'ansia è finita la gioia del ben vivere(diverso dal benessere attuale)accontentandoc delle cose semplici  come ci ha insegnato Francesco e tanta gente di montagnaOggi  abbiamo perso una verita’ fondamentale” la fede nell’eterno “,fondamento di tutte le altre verità”:credo la risurrezione e credo la vita eterna”.
Questo nostro fratello Francesco ci lascia in eredità la sua semplicità umana,il rispetto per tutti,un grande amore per la famiglia e sono questi dei grandi valori  umani  e cristiani non solo per il tempo passato, ma anche per l'oggi. Francesco ci lascia ancora in eredità la sua silenziosa testimonianza di fede cristiana.L'ho incotrato giovedì,abbiamo assieme pregato con un Padre nostro ,un Ave Maria poi una solenne benedizione,una stretta di mano-un saluto-in quel momento mi sembrava che piangesse-era certo di essere giuinto sulla sommità del Golgota,al termine della lunga sofferenza.Una morte nel Signore,una testimonianza di fede nella vita per tutti.             Il nostro fratello Francesco ci lascia un messaggio che è molto attuale per tutti noi: il  messaggio delle Beatitudini,vangelo che è stato letto oggi , una vita evangelica  in armonia e in pace con se stesso e con gli altri,
vivendo  ogni giorno come un dono ricevuto da Dio e come un dono da offrire ai fratelli,mai come una nostra prerogativa o una nostra conquista.

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