DON ANTONIO

domenica 14 agosto 2011

Un commento al Vangelo di oggi 14 agosto 2011 inviatomi da don Massimo parroco di San Vito

I Vangeli, in effetti, ci permettono di accorgerci che le persone con cui Gesù entra in
relazione non si trovano di fronte a lui in una condizione di pura passività. [...] C’è,
insomma, un carattere di reciprocità che distingue le relazioni vissute da Gesù, una
reciprocità che lo colloca nella evidente posizione di chi, mentre dà, inseparabilmente
riceve. Cosicché, in questo suo ricevere, egli si manifesta coinvolto nell’esperienza di
una fraternità che giunge ad un punto quasi difficile da immaginare possibile: perché
rivela, in Gesù, una disponibilità che arriva non solo a lasciarsi sorprendere, ma anche
interrogare, ammaestrare, e, in certo senso, “modificare” dalle persone che incontra.
In maniera un po’ paradossale, la cosa riesce particolarmente manifesta in alcuni
episodi che vedono protagonisti dell’incontro Gesù e dei pagani. Gente cioè da cui
viene spontaneo pensare che egli abbia assai poco da imparare, o dalla quale,
comunque, parrebbe che egli abbia da ricevere molto meno che da un israelita.
[...] Per Matteo la missione di Gesù, fino a un determinato momento, ha un solo
destinatario. Nell’inviare i Dodici, Gesù li esorta espressamente a non avere contatti
con i pagani e i samaritani e a interessarsi piuttosto di Israele soltanto. (Mt 10, 5-6). È
una regola alla quale, nel Vangelo di oggi, Gesù sostiene di volersi egli pure mantenere
fedele. Quando una donna cananea lo cerca per implorare aiuto per la figlia
ammalata....
[...] Le sue parole e il suo atteggiamento producono su Gesù un duplice effetto. Uno
immediato, subito rilevabile dalla sua replica –“O donna, davvero grande è la tua
Mt 15, 21-28
fede! Ti sia fatto come desideri” -, dalla quale traspare quanto in profondità l’abbia
toccato. L’altro rilevabile a distanza, nel diverso comportamento che, a partire da quel
momento, Gesù appare assumere verso i pagani. Da allora, il suo ministero si apre
anche a loro. Tornato “presso il mare di Galilea” dal luogo in cui ha incontrato la
cananea, compie per loro, i lontani, gli esclusi, ciò che in precedenza aveva insistito
dover essere riservato a Israele, guarendo i loro malati, e opera per loro una seconda
moltiplicazione dei pani. [...]
Gesù ha accolto il desiderio e la parola del Padre anche attraverso una donna.
(Da appunti di una lezione di don Sergio De Marchi)

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